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Riforma dell'Ordinamento Penitenziario

Approvato il Progetto di Legge sull’ordinamento penitenziario

La Segreteria di Stato per la Giustizia continua il percorso di riforme

Il Consiglio Grande e Generale nella sua seduta del 27 aprile 2023 ha approvato la riforma sull’Ordinamento Penitenziario.

Il Progetto di Legge, come spiegato dal Segretario di Stato per la Giustizia, nasce dalla volontà di allineare la Repubblica di San Marino agli standard previsti dal Comitato per la prevenzione della tortura e dei trattamenti inumani o degradanti (CPT) del Consiglio d’Europa, e dalla necessità di aggiornare le precedenti normative, ormai sorpassate, del 1997 e del 2017.

Il CPT è stato creato per monitorare le condizioni di detenzione in Europa e prevenire la tortura e i trattamenti inumani o degradanti all'interno delle carceri. Gli standard CPT sono un insieme di norme che forniscono orientamenti ai paesi membri del Consiglio d'Europa su come garantire il rispetto dei diritti umani dei detenuti e coprono una vasta gamma di argomenti, tra cui le condizioni di detenzione, l'accesso alle cure mediche, l'uso della forza e delle misure restrittive, la prevenzione della violenza tra i detenuti, la tutela dei diritti dei minori detenuti, la protezione delle donne detenute e la promozione del reinserimento sociale dei detenuti.

Rispetto questi principi e queste raccomandazioni, anche a seguito della visita a San Marino del CPT che da un lato elogiava la qualità del personale penitenziario e la collaborazione tra i vari attori del sistema penitenziario sammarinese e dall’altro individuava le aree da migliorare, la nuova normativa è riuscita ad adattare e disporre i nuovi articoli tenendo conto della realtà sammarinese.

Il progetto di Legge è stato suddiviso in nove titoli che hanno come obiettivo la regolamentazione esaustiva della detenzione: dalla fase di ingresso del detenuto alla vita carceraria, dalle condizioni delle strutture alle disposizioni relative al personale, dal trattamento dei dati alle procedure sanitarie.

I titoli più salienti raccolgono i principi generali e le finalità del trattamento penitenziario, destinato al metodo di cura e al rispetto delle peculiarità dei singoli detenuti, promuovendo un processo rieducativo e finalizzato al reinserimento sociale. Vengono disciplinate le modalità di trattamento dei detenuti all'interno della struttura penitenziaria, che comprendono la predisposizione di un programma rieducativo personalizzato proposto dal Gruppo Osservazione Trattamento (GOT).

E’ stata regolamenta la partecipazione della comunità esterna alle azioni risocializzanti e rieducative, specificando le modalità di colloquio e corrispondenza con l'esterno. Sono illustrate altresì le attività di istruzione e formazione, di lavoro interno ed esterno alla struttura, nonché le attività necessarie al funzionamento della vita interna del carcere.

Sono disciplinate le funzioni della Direzione del carcere, del personale penitenziario e degli assistenti volontari.

Il titolo VIII è dedicato alle misure alternative alla detenzione, come l'affidamento in prova al Servizio Sociale e il regime di semilibertà.

Massimo Andrea Ugolini (Segretario di Stato per la Giustizia) “La riforma rappresenta un importante passo avanti per il nostro Paese, desidero esprimere gratitudine a tutte le forze politiche che hanno collaborato per rendere possibile questo risultato, sottolineo l’impegno e la dedizione fondamentali per portare a termine la riforma che, certamente, avrà un impatto favorevole verso l’aggiornamento alle normative europee”.

 

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