In questi ultimi anni si è più volte affrontato il tema della denatalità e delle politiche a sostegno della famiglia. A seguito di fruttuosi confronti con tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, il Consiglio Grande e Generale ha approvato all’unanimità la Legge “Interventi a sostegno della famiglia”.
Il lavoro compiuto in questi anni ha raggiunto l’obiettivo di riorganizzare e ordinare al meglio il sistema dei sostegni, prevedere un rafforzamento in favore delle famiglie con figli e, in generale, fornire un servizio di supporto alla genitorialità tramite i servizi preposti.
Per una maggiore salvaguardia della genitorialità e un maggior supporto alle famiglie sono state rafforzate le misure già esistenti, nonché introdotte delle novità. Tra queste le principali sono il congedo di paternità, i permessi per visite mediche prenatali, per le visite mediche dei figli, per colloqui scolastici e il congedo per gravi motivi famigliari. Inoltre, si è anche operato per garantire una pari opportunità nella trasferibilità dei permessi tra papà e mamma.
A distanza di un anno dall’entrata in vigore della Legge, i primi dati riportano un erogazione di ben oltre tre milioni di euro alle famiglie presenti sul territorio sammarinese.
È bene ricordare che tali contributi sono frutto di un equilibrio economico di sostenibilità in base alle attuali politiche finanziare e che nella Legge è già prevista una delega che permette di aumentare tutti i sostegni di carattere economico a fronte di nuovi stanziamenti.
La sfida alla denatalità non è una questione prettamente di carattere economico, bensì culturale. Supportare le giovani coppie a mettersi in gioco, permettendo loro un corretto equilibrio tra aspettativa professionale, lavoro e famiglia, è certamente il risultato che ci si auspica di raggiungere. Sono già state previste due deleghe volte a raggiungere questi obiettivi, la prima mira a revisionare le disposizioni in materia di asili nido, per renderli più accessibili e fruibili alle famiglie, la seconda a sostenere i piccoli imprenditori, attraverso l’istituzione di un fondo che distribuisca equamente i costi derivanti dall'assenza per maternità, promuovendo il principio di solidarietà imprenditoriale.